Siamo nel 1996. In quell’anno i Pink Floyd entrano nella Hall of Fame, Braveheart si guadagna 5 Oscar e ad Atlanta si dà il via alla XXVI Olimpiade.
In quel lontano anno, una casa produttrice di videogiochi la Core Design, acquisita dalla Eidos Interactive (lo so che i più grandi tra voi sapranno già chi sono questi ultimi, ma tanto vale citare un paio di titoli del calibro di Thief, Legacy of Kain, Hitman, Deus Ex), sviluppa un videogioco e soprattutto un personaggio, destinati a rimanere nella mente, nonché nei cuori di tutti gli appassionati. L’ottobre del 1996 è infatti l’anno in cui nasce Lara Croft.
E a questo punto vi starete chiedendo…“Bene, interessante storiella, ma perché ce la stai raccontando?”
Ve lo racconto perché essendo nel 2014, Lara quest’anno compie ben 18 anni.
E noi di certo le facciamo i nostri migliori auguri di compleanno, considerando che proprio in queste settimane è uscito, Tomb Raider: Definitive Edition, l’ultimo “capitolo” della saga.
Ma a questo punto fermiamoci e facciamo un passo indietro ripercorrendo le uscite di Tomb Raider dalla sua nascita (non vi preoccupate giusto qualche accenno):
Tomb Raider (1996): per Pc, PlayStation e Sega Saturn. Venne acclamato dalla critica soprattutto per l’alta giocabilità e la grafica innovativa. Nonostante questo non mancarono i giudizi negativi, soprattutto per la mancanza di azione nel vero senso della parola, ossia si sparava poco.
Tomb Raider II: Starring Lara Croft (1997): per Pc, Mac e Playstation. Da molti considerato il Miglior episodio della trilogia iniziale, ma anche questo non esente da critiche, paradossalmente per il motivo inverso rispetto al primo capitolo: violenza e gameplay ripetitivo, in parole povere si sparava troppo e troppo spesso.
Tomb Raider III: Adventure of Lara Croft (1998): per Pc, PlayStation e dal ’99 per Mac. Uno dei titoli più attesi del ’98, che ottenne un indubbio successo soprattutto per l’innovazione del gameplay e lo sviluppo della StoryLine. I problemi si fecero sentire più che altro sul piano grafico. Piccola curiosità: questo è l’ultimo episodio ad essere numerato.
Tomb Raider: The Last Revelation (1999): per Pc, PlayStation e Sega Dream Caster. È considerato il quarto capitolo della Saga, e nonostante il successo, dovuto ad una storia definita come una delle più coinvolgenti, questo episodio non raggiunse mai i livelli dei precedenti, data l’incapacità di innovarsi.
Tomb Raider :Chronicles (2000): per Pc, PlayStation e Sega Dream Caster. Cambia il secolo ma non il videogioco. Un flop dal punto di vista commerciale e critico. Scarsa originalità, colonna sonora scadente e una miriade di bug.
Tomb Raider: The Angel Of Darkness (2003): dopo aver pubblicato cinque capitoli in cinque anni,la Core Design si prende tutto il tempo che gli serve (3 anni) per poi pubblicare un nuovo capitolo, adattandolo alle caratteristiche della console dominante sul mercato, la PlayStation 2. Quello che doveva essere l’inizio di una nuova trilogia si presenta invece al pubblico come un insipido tentativo di tornare ai vecchi fasti.
Tomb Raider: Legend(2006): per PlayStation2, PlayStation Portable, Xbox, Xbox360, Pc e poi anche per Nintendo. La palla, dopo l’insuccesso del 2003, passa nelle mani della Crystal Dynamics (società americana dal ’98 sotto la Eidos). Nonostante gli spunti lasciati dai precedenti sviluppatori siano tanti, i ragazzi della CD preferisco partire da zero e creare una progetto nuovo per il brand Tomb Raider. Parte quindi la cosiddetta Next Generation, caratterizzata da una grafica e un livello di realtà senza precedenti. Quello che viene creato è un episodio sicuramente di alta qualità, ma come sappiamo una grafica all’avanguardia e una storia coinvolgente non possono assorbire tutti i problemi. Scarsa vastità dell’ambientazione e semplicità del gioco, fanno si che non impegni per più di una decina di ore. Un’altra curiosità: Legend, è uno dei primi esperimenti (riusciti), in cui si provò ad applicare precise regole fisiche ad un videogioco.
Tomb Raider: Anniversary (2007): per Playstation 2 , Playstation Portable, Pc e Wii. Se i fan volevano un ritorno alle origini, decisamente con questo capitolo vengono accontentati. Questo remake/sequel, ispirato al primo capitolo delle avventure di Lady Croft combina infatti l’avanzata tecnologia di quegli anni, con l’alta giocabilità e gli ampi spazi del lontano 1996. Un successo per la Cristal Dynamics e la Eidos che producono indubbiamente uno dei capitoli più belli e appassionanti dell’intera saga.
Tomb Raider: Underworld (2008): per Play Station 2, Pc, Wii, Xbox360.Ultimo episodio della trilogia CD. Un capitolo che non va oltre (non ci riesce o non vuole), rispetto a quanto è stato fatto pochi anni prima. La buona volontà e la spinta pionieristica di Legend e Anniversary sembrano spegnersi con Underworld, che in ogni caso ottiene il suo discreto successo, anche se non certamente quello sperato.
E siamo arrivati quindi al 2010. Nascono le prime indiscrezioni su un nuovo possibile capitolo di Tomb Raider per il 2010 ad opera della Crystal Dinamics e di una compagnia quasi sconosciuta che ha acquisito la Eidos nel 2009: la Square Enix (sì, facevo dell’ironia e tra l’altro non c’è bisogno di elencare quali sono le creazioni di questi signori, perché lo sappiamo bene tutti). Tuttavia, da Underworld dovremo aspettare ancora 5 anni prima di rivedere di Lara in azione.
Sarà infatti solo nel 2013 che verrà presentato il nuovo Tomb Raider, in un reboot della Saga che non ha nulla a che fare con i precedenti capitoli. Qui troviamo una Lara molto diversa da quella che ci è stata presentata fin ora. Tralasciando la parte grafica, di cui comunque vi faccio notare la differenza tra il prima e il dopo
In Tomb Raider abbiamo una protagonista molto giovane, decisamente meno matura e fiduciosa in se stessa, rispetto a quanto eravamo abituati. Una Lara molto più umana quindi, che abbandona l’ideale di eroina a cavallo tra gli anni 90 e 2000, per vestire i panni di una semplice ragazza, ricoperta di ferite e sangue, che si presenta al pubblico con un bagaglio emozionale più profondo e garantendo un coinvolgimento molto intimo tra personaggio e giocatore.
Sicuramente i ragazzi della Crystal hanno fatto un lavorone con filmati cinematografici e sequenze d’azione che portano il giocatore ad avere veramente pochi attimi di respiro (praticamente si va in apnea ogni volta che ci sparano contro). Inoltre, e di questo i giocatori più fedeli non si potranno di certo lamentare, l’ambientazione è tra le più ampie mai viste, con la possibilità di ricalcare anche più volte gli stessi scenari. Il nuovo Tomb Raider si distingue anche per la marcata violenza con cui si presente al pubblico (voci iniziali poi smentite parlavano di una possibile scena di violenza su Lara) decisamente in contrasto con quella che era l’immagine precedente che si voleva dare alla saga (ma perfettamente in linea con i tempi di allora). Questa spiccata violenza del videogioco l’ha portato ad essere vietato ai minori in diversi stati.
Ed eccoci infine al 2014, anno della Definitive Edition che altro non è che la versione del 2013 per PlayStation 4 e Xbox One, contenente oltre al gioco tutti i contenuti scaricabili usciti dalla prima edizione e per i collezionisti una custodia metal dal look decisamente elegante. Per il resto l’unica cosa da aggiungere è la grafica ottimizzata rispetto alla precedente edizione , che gira a 60 fotogrammi al secondo su PlayStation4 e 30 su Xbox One. Un ottimo modo di diventare maggiorenni insomma.
Speriamo quindi di non dover attendere troppo tempo, prima di rivedere la ragazza ancora in azione in una nuova avventura, che sicuramente ci sarà, visto che la tag-line del gioco A survivor is Born non lascia tanto spazio all’immaginazione.
Tanti, tanti auguri alla nostra Lara e speriamo di festeggiare con lei anche i 21.
Fonte immagini: www.psu.com , beautyrender.blogspot.com
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